domenica 8 settembre 2013

Segnali di Fumo: Zagor - Il mondo Perduto






Zagor nn. 575/576/577
corrispondente a Zenith Gigante n° 626/627/628
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Michele Rubini
Copertine: Gallieno Ferri
Giugno/Agosto 2013
Prezzo di copertina: € 2,90 cad.
Sergio Bonelli Editore

La tradizione zagoriana (ma il discorso lo si può allargare a tutta la produzione Bonelli) vede spesso prendere spunto da famose opere letterarie e/o cinematografiche, per poi rielaborarle nell'ottica dell'affascinante universo dello Spirito della scure.
Non una mera scopiazzatura di un canovaccio per risparmiarsi sull'ispirazione, ma un dichiarato omaggio alla narrativa avventurosa nel fumetto che ne è la massima espressione e rappresentanza.
Per la saga "Il mondo perduto" (che si dipana in due albi, più una trentina di pagine del terzo) Mauro Boselli si è ispirato all'opera omonima di sir Arthur Conan Doyle (conosciuto per essere il creatore di Sherlock Holmes).
Il tutto viene calato nella continuity attuale del personaggio che lo vede girovagare per il Sudamerica, insieme all'inseparabile Cico, alla caccia del suo ex amico Dexter Green.
Boselli raggiunge in questa storia un equilibrio perfetto. Parte con la vicenda che vuole raccontare, sviluppando il racconto con una struttura classica, per poi riepilogare gli sviluppi della macrotrama di Green in maniera originale e moderna, senza risultare pedante e didascalico (non dico come per non rovinare il piacere a chi non l'avesse già letta).
Fatto ciò si lancia in un racconto vertiginoso, un rullo compressore di emozioni che fanno sobbalzare dalla poltrona.
Una delle storie più belle lette in vita mia non solo di Zagor, ma in assoluto.
Complice anche i disegni immensi, stupendi, magnifici (e potrei continuare all'infinito) di Michele Rubini. Un talento puro (e non è un caso che Boselli l'abbia sgraffignato a Burattini e se lo sia portato su Dampyr e Tex ehehehehehehehehehe).
Dinamicità sposata al gusto per il dettaglio. Con una spettacolarità che esplode al momento opportuno. Questo in sintesi il giudizio sulla sua prova.
Merito anche della sceneggiatura che il buon Mauro gli ha cucito su misura, con vignette grandi che spesso rompono lo schema della gabbia a tre strisce.
Insomma, per chiudere il discorso, "Il mondo perduto" è un giro sulle montagne russe. Provare per credere.

N.B. Copyright delle immagini degli aventi diritto







Nessun commento:

Posta un commento