domenica 2 febbraio 2014

Ri-Evoluzione: THE gULP! - Ciò che appare



Circa un anno fa intervistai Gianluca Di Bonito, rocker partenopeo attivo da anni nel circuito underground, con tre dischi solisti pubblicati e diffusi in download digitale, i quali componevano la trilogia "Inganni, piaceri e storie sospese".
Da allora il progetto si è evoluto. Gianluca, con i musicisti che lo accompagnano (Riccardo Rossi al basso e Massimo Amitrano alla batteria), sia nella metodologia di lavoro, sia sul palco, non ha mai dato l'impressione di essere un cantante accompagnato da tue turnisti ma quella di un frontman di una vera band affiatata.
Pertanto era logico che si abbandonasse il nome dell'artista singolo a favore di una denominazione collettiva che rappresentasse fin da subito questa cosa.
Ed ecco nascere i THE gULP! (classica onomatopea da gergo fumettistico) con l'aggiunta di Diego Martinelli alla chitarra.
La nuova formazione ha esordito con il videoclip del singolo "In Delirio", seguito da un rodaggio live nei migliori locali della Campania.

Nel Dicembre 2013 è arrivato, finalmente il primo disco: "Ciò che appare" (che è possibile ascoltare in anteprima e acquistare in download digitale).

L'album è una sorta di greatest hits della sopra citata trilogia griffata "Gianluca Di Bonito".
Ma i pezzi contenuti al suo interno sono stati completamente risuonati e adattati al percorso attuale della band.
Il vecchio progetto era caratterizzato da un sound pop elettronico.
Un sound che dal vivo si tramutava in rock duro e puro.
Con quest album, invece i THE gULP! sono finalmente riusciti a riversare sul disco la stessa energia che sprigionano sul palco.
Inoltre i pezzi hanno una versatilità disarmante, spaziando dal pop rock ("Cazzi miei", "Cambio stile") alla new wave post punk ("Hero-shima" con ospite Nunzio Bisogno dei Lef alle tastiere), passando per il rock autoriale ("Gli occhi in un istante", "Disarmato") e qualche spruzzatina di ska ("Argento", rivoltata come un calzino rispetto al pezzo originale contenuto nel capitolo 3 della trilogia).
Il tutto riuscendo a dare una coerenza e un'identità precisa all'intero disco.
Una cosa impressionante che, come resa musicale, me lo fa paragonare ad un altro grande disco pubblicato nel 2013: "Album biango" degli Elio e le storie tese.

Se la musica si è sporcata, incattivita sotto certi aspetti, le liriche mantengono immutato lo stile della poetica di Gianluca, fatto di versi brevi e ritornelli accattivanti.
I quali, dietro un'apparente semplicità, nascondono una profondità e un mondo tutto da esplorare.