giovedì 17 ottobre 2013

Litfiba addio (di nuovo)? No, non credo. Ma...


Mio suocero puntuale ogni Domenica compra la settimana enigmistica. Ed io ogni tanto gliela sgraffigno per ammazzare un po' il tempo.
Il gioco che più preferisco è quello in cui unendo una serie di puntini numerati, seguendo la sequenza dei numeri in ordine crescente, alla fine viene fuori un disegno di senso compiuto.
Tutto questo preambolo per dire che da fan e appassionato dei Litfiba fin dall'adolescenza, con questo post non farò altro che unire i puntini, secondo il mio punto di vista ovviamente.
Le parole che seguiranno saranno un po' prevenute? Forse, anzi diciamo sicuramente. Però, come diceva Andreotti, a pensare male si fa peccato ma spesso si indovina.

Dopo lo scisma del 1999 ho seguito con affetto e passione e i nuovi Litfiba guidati dal solo Ghigo Renzulli (prima con Gianluigi "Cabo" Cavallo alla voce, poi con Filippo Margheri).



Litfiba - Luce Che Trema live @ Radio Italia TV - 2001

Litfiba - Effetti Collaterali - 2008

Perchè Ghigo con i bravissimi musicisti e cantanti con i quali ha collaborato, ha continuato a comporre musica di qualità e coerente con il percorso dei Litfiba. Pur commettendo qualche passo falso. Ma si sa, chi non fa non sbaglia.
Piero Pelù invece ha intrapreso una carriera da solista, prima scrivendo un libro pieno di veleno e rancore verso il suo ex socio e verso il produttore storico della band, Alberto Pirelli.

Piero Pelù (con Massimo Cotto) - Perfetto Difettoso

Successivamente con una serie di dischi dalla qualità delle canzoni decisamente imbarazzante (ne salvo giusto uno, "In faccia" del 2006).


                                       
Piero Pelù - Gatte e Topi - 2002

Comunque sia il grande pubblico non ha accettato i nuovi Litfiba (e magari prima o poi ci scriverò sopra un post) e allo stesso tempo ha abbandonato progressivamente anche Piero.
Chi era dentro l'ambiente dei fan,a fine 2009 sapeva benissimo che la reunion tra Piero e Ghigo era imminente, era solo questione di dettagli.
All'epoca collaboravo con il portale Mag Music e scrissi due articoli in proposito.

http://www.magmusic.it/2009/12/11/reunion-litfiba/ (questo è il secondo, purtroppo del primo non vi è più traccia :( )
Mi autocito dall'articolo sopra linkato:
"La curiosità è tanta, così come i dubbi, assolutamente legittimi quando si affronta la questione “reunion” in campo musicale.
La fusione dei due fan club è un segno di distensione atta, innanzitutto ad appianare tutte le polemiche nate tra gli appassionati negli ultimi dieci anni.
A prescindere dalle fazioni, dai gusti musicali sulle rispettive carriere di Renzulli e Pelù e qualsiasi cosa possa venire in mente per sminuire tal evento, chi è fan dei Litfiba non può non aver provato una forte emozione nel guardare quella foto che da stamani campeggia sul sito ufficiale."
Eh si. Perchè ero molto ostico verso questa reunion, quando se ne parlava in via ipotetica.
Poi vidi quella foto (ovvero quella che trovate in apertura di questo post ndr) e il mio cuore di fan si sciolse come neve al sole. Quel duo aveva segnato la storia del rock in Italia, il loro ritorno insieme non poteva lasciare indifferenti.
E infatti così fu. Bastò quella singola foto a ridare entusiasmo ad una comunità di fan disorientata e depressa.
Una sola foto per mandare sold out in pochi giorni tutte le date e "costringere" i Litfiba a farne una bis a Firenze.
Io scelsi di andare nella location a me più vicina geograficamente parlando, Roma al Palalottomatica.
Otto ore di fila sotto il sole cocente, parzialmente mitigato da una fresca pioggerellina nel pomeriggio. Prima fila lato Ghigo. Pogo devastante. Un concerto strepitoso!

Quel Tour finì immortalato in un doppio cd dal titolo "Stato Libero di Litfiba", contenente due inediti non proprio esaltanti: Sole Nero e Barcollo (qui la recensione che scrissi all'epoca per Mag Music).




I Litfiba erano di nuovo sulla bocca di tutti, in tv, in radio, sui giornali, come negli anni '90.
Le due tranche del tour estivo e autunnale furono una conseguenza logica di un ritorno alla grande.
Un 2010 esaltante chiuso da una bellissimo raduno del Fun Club ufficiale al Viper di Firenze a Dicembre.
Fun Club al quale appartenevo inizialmente come iscritto, poi fui onorato della carica di coordinatore regionale per la Campania.
L'esperienza da coordinatore del Fun Club è durata 2 anni. E' stata, come ogni esperienza nella vita, un'avventura ricca di soddisfazioni e gioie, tanto divertimento, ma anche piena di tante cose e comportamenti a mio parere ingiusti, cattivi, pregiudizievoli che mi hanno ferito non poco. Ma, umanamente parlando è stata una grande occasione di crescita personale. Anche su questo argomento prima o poi ci scriverò un post.
Firenze Aprile 2011 - Finale Litfiba Tribute Contest @ Viper

Comunque riunirsi e celebrare se stessi dopo 30 anni di carriera è più che legittimo. Al di là della questione di convenienza economica che è stato sicuramente un fattore non di secondo piano nella rinata società tra Piero e Ghigo.
Ma la reunion, la celebrazione avrebbe avuto un senso se poi lo sguardo si sarebbe rivolto in avanti, verso un qualcosa di nuovo.
E Piero e Ghigo hanno smentito le malelingue, si sono rinchiusi in studio ed hanno composto e registrato un disco che sicuramente non entrerà nel gotha dei capolavori della band, ma a mio parere un disco con le palle quadrate: Grande Nazione (2012, qui la mia recensione dell'epoca, sempre per Mag Music).
Un disco che ascolto ancora oggi volentieri. Nel quale secondo me c'è un ottimo lavoro di composizione e registrazione, viziato però da alcuni testi non proprio esaltanti. Diciamo che la qualità dei testi è altalenante. Da una parte abbiamo ottime scelte che riportano Piero all'ispirazione dei tempi d'oro (e non è un caso che questo blog ha per titolo un verso de "la mia valigia" e come sottotitolo un verso di "brado", tra gli episodi più riusciti del disco). Dall'altra parte soluzioni, anche all'interno degli stessi pezzi sopra citati che richiamano il peggior Pelù solista (due zip, fotto il blocco, il bunga bu bunga bu si si da da fare, lo squalo sono me ecc).
Comunque se si entra nell'ottica che lo zenith compositivo i Litfiba (intesi come Piero e Ghigo) lo hanno già raggiunto nei primi anni '90 ed è utopistico attendersi capolavori, Grande Nazione è un album con una propria dignità, degno di figurare nella discografia del gruppo.

Dopo l'uscita del disco di inediti sono iniziati i problemi. Una parabola discendente frutto di (a mio parere) errate valutazioni e scelte sbagliate.
Come per Stato Libero, anche Grande Nazione viene presentato live con delle date primaverili in anteprima.
Secondo i programmi annunciati, alle date primaverili  dovevano seguire delle date all'estero e poi il tour estivo.
Di conseguenza un fan medio cosa fa? Si sceglie la data più vicina geograficamente (la scelta era tra Milano, Firenze e Roma) e si organizza di conseguenza (biglietto, viaggio, pernottamento, bivacco ecc ecc).
Invece i Litfiba cosa fanno? Organizzano il tour vero e proprio a ridosso dell'anteprima, il mese successivo.
Lo sfascio totale. Calo di pubblico e date annullate.
Il calo di pubblico era prevedibile e fisiologico per tanti fattori. Il primo è che il pubblico della reunion (che ha abbracciato 4 generazioni di appassionati) non poteva essere lo stesso del disco inedito. La gente in Italia va ai concerti per fare il karaoke. Non c'è la cultura all'ascolto verso qualcosa di nuovo.
Il secondo fattore la crisi economica. Un concerto dei Litfiba ha un costo di produzione non indifferente e gioco forza questo si riflette sul biglietto d'ingresso. Pertanto in un momento di crisi per trovare le risorse per campare si tagliano le cose non necessarie, tra cui i divertimenti. Ed ecco che magari chi ha visto tre  o quattro concerti dello Stato Libero Tour (con tutte le spese che seguono), sceglie di vedersene uno solo del Grande Nazione Tour.
La dura realtà è che, passato l'euforia iniziale, i Litfiba devono prendere coscienza che non riescono più ad essere attuali, non fanno più presa sui giovani quindi devono ridimensionarsi.
E per farlo scelgono la via più sbagliata nel momento più sbagliato.
Annunciano un doppio concerto evento con gli altri due membri rimasti ancora in vita della formazione storica: il bassista Gianni Maroccolo e il tastierista Antonio Aiazzi.
Un doppio concerto in cui sarà registrato l'ennesimo doppio cd live (il secondo nel giro di 3 anni).
Un'operazione che sulla carta fa piangere di gioia i fan della prima ora, amanti del sound e del percorso della band negli anni '80.
Ma che ha tanti, troppi punti oscuri.
Innanzitutto Aiazzi e Maroccolo non rientrano a pieno titolo nella band ma nei manifesti e nelle dichiarazioni vengono presentati come ospiti speciali.
Il doppio cd (registrato malissimo con un Piero inadeguato alla voce e un Aiazzi che opta per degli effetti sonori alquanto discutibili) non contiene neanche un pezzo inedito, scelta che fa capire quanto l'operazione non nasca da esigenze artistiche ma dall'esigenza di recuperare le perdite subite dal tour di Grande Nazione.
Inevitabile poi, dopo le date evento, il seguente tour.
Ho assistito alla data di Napoli. Non ci sono cazzi, i Litfiba sono professionisti e dal vivo fanno sempre la loro figura. Il concerto è stato un trip, un viaggio mistico verso un'epoca mitica che mai più ritornerà.
La conseguenza logica che qualsiasi fan si aspettava è che i quattro ritrovassero sul palco l'intesa di un tempo e si proiettassero verso un futuro insieme.
Invece gli interessati hanno sempre tergiversato, segno che qualcosa non andasse.
Poi qualche settimana fa sulla pagina facebook ufficiale dei Litfiba è apparso il seguente comunicato.


LITFIBA: DALLA REUNION DEL 2010, TRE ANNI ININTERROTTI DI SUCCESSI PER LA BAND CHE TORNERA’ DOPO UNA MERITATA PAUSA

“Arrivederci a presto!”. Dopo tre anni di ininterrotti successi live e incredibili emozioni regalate al loro pubblico che li ha potuti vedere di nuovo insieme sul palco, i Litfiba si concedono una pausa durante la quale la band si godrà i risultati ottenuti. Dall’attesissima reunion del 2010 al 2013 con il progetto live e discografico “Trilogia 1983-1989, Live 2013”, i Litfiba hanno collezionato 59 concerti in Italia oltre a concerti all’estero nelle principali città europee (Zurigo, Monaco, Losanna, Liegi, Londra, Berlino, Amsterdam; Bruxelles, Ginevra, Zurigo, Parigi, Barcellona), a conferma del grande seguito che la rock band continua ad avere anche oltreconfine. 250.000 persone hanno assistito ai loro live in Italia, circa 25.000 nelle date all’estero e i due album “Stato libero di Litfiba” e “Grande Nazione” hanno conquistato rispettivamente il disco di platino e il disco d’oro. Piero Pelù e Ghigo Renzulli utilizzeranno questa pausa per dedicarsi ai loro progetti personali e alla preparazione del prossimo album dei Litfiba.

Diciamo che in se non ci sarebbe nulla di male, è una cosa che fanno tutte le band del circuito musicale internazionale. La puzza di bruciato però aleggia per quanto ho scritto sopra sulla mancata reunion, per la messa off line del forum ufficiale e per ciò che è successo due giorni fa, ovvero l'annuncio dell'uscita di un greatest hits di Piero Pelù contenente due pezzi inediti registrati con una serie di validi musicisti della scena rock nostrana.
Dico puzza di bruciato perché un'operazione del genere non la metti su in quindici giorni, la voglia di prendere le distanze dagli attuali Litfiba (che di fatto non esistono, non essendoci una band) sarà maturata in Piero da parecchio tempo.
E allora comincio a pensare male. Comincio a pensare che allo stato attuale, economicamente parlando, il sodalizio artistico con Ghigo non conviene. Meglio incassare un sostanzioso cachet dalla tv di stato per rifare il coach a the voice (dopo aver gettato merda a palate sui talent un anno e mezzo fa in una dichiarazione alla stampa, vabbè) e monetizzare l'esposizione mediatica con l'ennesima compilation alla quale seguiranno sicuramente dei concerti dove, mi gioco la testa, a farla da padrone sarà certamente il repertorio Litfiba e non certo quello solista.
Quindi la mia idea, il disegno che ne esce fuori unendo i puntini è che i Litfiba sono arrivati ad uno stallo. Se vanno avanti non hanno più la capacità e il linguaggio per raggiungere e conquistare le nuove generazioni. Allo stesso tempo non possono fare ogni anno un tour di soli vecchi successi.
Allora meglio fermarsi, congelare il nome, in attesa che al pubblico rivenga la voglia di riascoltare e ricantare i vecchi pezzi insieme a loro.
Ghigo e Piero torneranno sul palco prima o poi? Credo di si. A meno che la carriera di show man di Piero non decolli e quindi ciao ciao Litfiba.
Il tempo come sempre sarà il giudice supremo e inappellabile.
Viva i Litfiba! Anzi, per parafrasare il titolo di una loro raccolta (non autorizzata) "Viva Litfiba".

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