Ospite di
“Lasciate spazio ai sognatori…” lo scrittore, sceneggiatore, musicista Giorgio
Salati.
Recita la
biografia estratta dal suo blog http://giorgiosalati.blogspot.it/
“Nato a
Milano il 12/11/78, dopo corsi di scrittura e sceneggiatura (tra cui presso
SCUOLA DEL FUMETTO con R.Secchi) e la pubblicazione di racconti, nel 2003
inizia a scrivere per TOPOLINO.
Successivamente
arrivano le collaborazioni con altri fumetti e con laboratori di cabaret (ZELIG
CLUB e MAX PISU).
Dal 2005
lavora per la SETTIMANA ENIGMISTICA.
Viene poi
scelto per frequentare l’ACCADEMIA DISNEY, e si intensifica la sua produzione
Disney, con storie pubblicate in tutto il mondo.
Dal 2009
scrive per Huntik Magazine (RAINBOW). Sue tavole disegnate da E.Tenderini e
L.Russo, vengono pubblicate su Mono (ed. Tunuè). Saltuariamente conduce corsi
di fumetto per le scuole.
Nel 2010
collabora con IL MISFATTO (Il Fatto Quotidiano). Dallo stesso anno lavora per
FOCUS PICO, RENOIR COMICS (trad. di Atomic Robo), ed esordisce nell’animazione
con PopPixie (Rainbow/RaiFiction/RedWhale).
Parallelamente,
conduce un’attività di musicista a livello professionale. Attualmente in
produzione: la miniserie LAW (Star Comics), la serie animata JULES VERNE
(RaiFiction-LuxVide-RedWhale), la strip BOOKBUGS su PreTesti (rivista online di
Telecom) insieme a D.Soffritti.”
Salve Giorgio
e benvenuto.
Leggendo la
tua biografia sei quello che si può definire un’artista a tutto tondo, sia per
gli svariati campi in cui lavori, sia per i diversi generi che tratti
all’interno di essi. Partiamo dalla fine, ovvero dal tuo ultimo lavoro che si
avvia alla conclusione, la miniserie LAW (il lato oscuro della legge) edita
dalla Star Comics, scritta e co creata in coppia con Davide G. Caci, con la
collaborazione grafica di Fabiano Ambu. Ad un numero dalla fine qual è il
bilancio di questa esperienza? Ci sono speranze per una seconda stagione?
Speranze per una seconda stagione: non ne ho idea. In teoria la mini-serie è conclusa. Sarà la casa editrice eventualmente a chiedercelo. Bisogna vedere quando sarà uscito l’ultimo numero da un po’ per poter fare un bilancio generale.
Gwen ha
davvero ucciso suo marito? Hehehehe scherzo. LAW ha portato nel fumetto
italiano un genere poco utilizzato (se si esclude la vecchia serie Balboa,
edita dalla Play Press): il legal thriller (genere che personalmente amo
tantissimo). Ogni numero ha rappresentato un crescendo di casi sempre più
complicati per lo studio legale Cussler & Brandise e il ritmo della
narrazione è stato sempre alto. Quanto è stato difficile decidere la regia di
un genere che in TV basa tutto su primi piani e mezze figure?
Il tam tam
internettiano, la cassa di risonanza più immediata che ha sostituito la vecchia
posta dei lettori è unanime nello stabilire il punto di forza di LAW nei
personaggi e nel modo in cui essi interagiscono. Com’è stata la loro
gestazione? Sono stati adattati alla storia o la storia si è adattata ad essi?
(Per la serie è nato prima l’uovo o la gallina :P) )
Il tuo
esordio nel campo fumettistico mainstream è stato col botto:TOPOLINO. Come sei
arrivato a scrivere per una delle testate più importanti del panorama italiano?
E com’è stato l’approccio con i personaggi Disney, icone mondiali del
firmamento fantastico?
E’ cominciato tutto col fatto che nel 2001 ho frequentato la Scuola del Fumetto. In realtà all’epoca ero più indirizzato su Bonelli. Pur essendo cresciuto con Disney e avendolo nel sangue, era un bel po’ che non leggevo Topolino. Il mio insegnante, Riccardo Secchi (ora collega e amico), mi disse che ero particolarmente adatto ai dialoghi brillanti, e che valeva la pena di tentare in Disney, così mi diede un indirizzo email a cui spedire i miei lavori. Così feci: mandai oltre al mio curriculum qualcosa come dieci lavori tra soggetti e sceneggiature. Ci avevo lavorato diversi mesi. L’editor mi volle vedere. Quando fummo faccia a faccia mi disse che sì, ero adatto a scrivere per Topolino. Ora mi mancava solo di scrivere una storia che andasse bene. Mesi di lavoro buttati in un attimo! Ma la caparbietà ebbe la meglio sulla depressione e mi rimisi al lavoro. Mandai altri lavori e questa volta venni preso! Era l’agosto del 2003, ed ero felice come una pasqua. La mia prima storia s’intitolava “Paperina alla riconquista di Paperino”.
Mi chiedi dell’approccio… E’ un argomento di cui si potrebbe parlare per ore. Devo dire che l’approccio non è stato molto difficile. Io ho sempre amato tantissimo i fumetti Disney, soprattutto Barks, Gottfredson, Walsh, Scarpa, Pezzin, Cimino, e più recentemente Faraci, Bruno Enna, Faccini. E’ quasi come se avessi nel dna il mondo Disney, e penso di non averci messo molto a entrare in sintonia. All’inizio ho fatto molta fatica col personaggio di Topolino, che è un po’ “delicato”: visto da molti lettori come “antipatico”, è in realtà un personaggio fantastico che va usato e non abusato. Pensavo di non essere capace di scrivere storie con Topolino personaggio, né di scrivere gialli, poi durante il master presso l’Accademia Disney, che ho frequentato nel 2005, ho imparato a fare anche quello, tentando e ritentando, sostenuto anche dagli insegnanti. Se so scrivere storie di detection (e in questo rientra anche LAW) oggi lo devo in buona parte all’Accademia Disney!
Qual è la
storia a fumetti che hai scritto della quale ti ritieni più soddisfatto? E
quale, per contro, rifaresti o modificheresti in base alla tua sensibilità
attuale?
Dal fumetto
umoristico al cabaret il passo non mi sembra così breve. Il comico o il
cabarettista devono brillare davanti al pubblico, fulminare con le proprie
battute. Ma, immagino che dietro ci sia un processo di scrittura forse più
difficile di un racconto a fumetti che può contare su ampi spazi e tempi
decisamente diversi. Mi sbaglio?
Chiudiamo il
cerchio con la tua carriera di musicista. Confesso di averti conosciuto come
sceneggiatore di fumetti grazie a LAW, ignoravo completamente tutto il tuo
curriculum. Compreso quello di musicista, appunto. Presentati ad un neofita
come me. Canti e/o suoni uno strumento?
Restando in
tema musicale. Parliamo di quella che amo definire “dieta musicale”. Ascoltando
quale musica è cresciuto Giorgio Salati? E oggi cosa ascolti?
Raramente dopo la “sbornia” adolescenziale mi sono fissato su una band, è capitato spesso invece che mi fissassi per un certo periodo su UN album che ho divorato: “Abbey Road” dei Beatles, “Grace” di Jeff Buckley, “Euphoria Morning” di Chris Cornell, “1978” degli AREA, “Innervisions” di Stevie Wonder, “Gratitude” degli Earth Wind and Fire, “Angel Dust” dei Faith No More, “Aladdinsane” di David Bowie, “Aqualung” dei Jethro Tull, “Jesus Christ Superstar”, “Live at Leeds” degli Who…
Una delle mie band preferite di sempre però sono i Free, band inglese poco conosciuta ma che ha sfornato dei capolavori incredibili. Devo dire che il mio periodo di riferimento resta forse quello di Woodstock… diciamo dal 1967 al 1977.
Internet. Il
villaggio globale. Gestisci un blog, hai degli account facebook e twitter
ecc….Qual’è il tuo rapporto con la rete e come vedi il futuro della musica e
del fumetto con il proliferare di essa?
Progetti futuri a breve/medio termine?A cosa stai lavorando ora?
Attualmente sto lavorando a nuove storie Disney, alla
traduzione del prossimo volume di Atomic Robo, più diversi altri progetti,
alcuni dei quali di una certa importanza, di cui al momento non posso parlare
ma su cui vi terrò aggiornati!
Domande di
rito per tutti gli ospiti del mio blog.
Avendo la
possibilità, quale personaggio al quale non hai mai lavorato, ti piacerebbe
scrivere?
Team Up
impossibili. Quali personaggi ti piacerebbe far incontrare (o scontrare) in una
storia scritta da te?
Dylan Dog e Topolino. Rat-Man e Pikappa (questo no,
può farlo solo Ortolani). I personaggi di LAW e i Bonelli ambientati
nell’attualità come Julia, Dylan Dog, Martin Mystère!
La fine del
mondo si avvicina. Dobbiamo evacuare la terra. Puoi portare con te un libro, un
film, un cd e un fumetto. Quali?
Sei un sognatore?
Se si, ammesso che non l’abbia già fatto, qual è il sogno che vorresti
realizzare?
Ringrazio Giorgio Salati per la cortese disponibilità, augurandogli un “in bocca al lupo” per il proseguimento della sua carriera.
Grazie Giovanni per l’intervista, per le domande
interessanti e un saluto ai tuoi lettori!
Alla prossima.
NdA
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