tag:blogger.com,1999:blog-1098411860704231205.post8698261655955832132..comments2019-10-01T23:00:45.251+02:00Comments on "Lasciate spazio ai sognatori...": Segnali di fumo: Orfani n° 1 Piccoli spaventati guerrieriLasciate spazio ai sognatorihttp://www.blogger.com/profile/07539811556026723611noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-1098411860704231205.post-61989771621331542802013-10-21T22:23:12.235+02:002013-10-21T22:23:12.235+02:00Condivido quello che hai scritto del resto, come t...Condivido quello che hai scritto del resto, come ti avevo detto anche io l'ho ritenuto un buon prodotto, anche se non affermo ancora che sia anche un buon fumetto, perchè è solo il primo numero di una miniserie composta da due "stagioni" di 12 numeri ciascuno. Come ti ho detto non mi è piaciuta la seconda parte della storia in quanto troppo "militaresca", mentre ho apprezzo maggiormente la prima parte perché è nettamente più intrigante e in un certo senso anche subdola. Mi piace il personaggio femminile della professoressa (direi psicologa da quanto posso intuire). Come ti ho detto mi ha fatto riflettere la sua frase <>. Parole ovviamente che penetrano nel mio subconscio in quanto ho vissuto io stesso esperienze che per altri sono al "limite del limite" in cui ho dovuto faticare molto per non soccombere vivendo la fine del "mio mondo", nel fumetto invece i personaggi devono affrontare i traumi della fine del mondo, o meglio, della fine della società umana sconvolta da una guerra contro misteriosi extraterrestri, tema banale, ma sempre funzionale, perchè gli alieni rappresentano, nello stereotipo collettivo, le paure dell'uomo moderno: sono misteriosi, sicuramente crudeli e molto più avanzati sia scientificamente che mentalmente degli umani e quindi sono l'elemento catartico della parte più brutale ed infida dell'animo umano. Gli alieni sono una rappresentazione di un'umanità fredda e calcolatrice, che ambisce al potere ed alla sottomissione delle razze inferiori. E purtroppo questa rappresentazione incute timore e funziona sempre proprio perchè l'essere umano è anche questo. Tornando al fumetto: sul fatto della scelta del colore è stata una vera rivoluzione in casa Bonelli perchè si sà che il bianco & nero è il marchio di fabbrica della casa editrice, anche se negli anni si è avvicinata sempre di più al colore oltre che per "festeggiare" i numeri 100 delle varie collane, anche in albi speciali come appunto il Dylan Dog Color Fest (e pochi altri). Oltre ad essere una novità in questo caso il colore serve come accompagnatore delle scene più crude (con tonalità più cupe) e delle scene più tranquille (con tonalità più chiare, più solari appunto). Per quel che riguarda la copertina a me è piaciuta, anche se forse non trasmette la plasticità dei disegni all'interno del fumetto. Sui personaggi non dico nulla perchè li trovo un po' troppo all'americana e il loro look mi ricorda quello dei power rangers o dei winspector (non so se li rammenti...). Per quel che riguarda il prezzo non so che dire, sicuramente è caro se ci basiamo ai prezzi convertiti da euro a lire, ma non siamo più nel 2002 e non possiamo più ragionare così. Quindi lo ritengo un prezzo onesto, che chi è veramente appassionato spende volentieri, tanto chi non ha la passione non compra di certo questo albo. Concludo qui, Ciao!Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/04348577913640601871noreply@blogger.com